L’Agenzia per l’Italia Digitale ha diramato le linee guida ufficiali per l’effettuazione dei pagamenti elettronici a favore delle pubbliche amministrazioni e dei gestori di servizi pubblici. Si tratta di un documento molto importante perché comprende sia i riferimenti normativi che le procedure operative. Vediamo i punti salienti.
Destinatari
Per legge, devono accettare i pagamenti elettronici tutte le pubbliche amministrazioni italiane nonché le società interamente partecipate da enti pubblici o con prevalente capitale pubblico inserite nel conto economico consolidato della pubblica amministrazione, così come individuate dall’Istituto nazionale di statistica.
Strumenti di pagamento
Per effettuare i pagamenti elettronici possono essere utilizzati due metodologie:
- bonifico bancario o postale ovvero il bollettino postale;
- versamenti effettuati con “carte di debito, di credito, prepagate ovvero di altri strumenti di pagamento elettronico disponibili, che consentano anche l’addebito in conto corrente“
I pagamenti del punto 2 possono essere effettuati presso ATM o POS (fisici o virtuali) messi a disposizione dai prestatori di servizi di pagamento ovvero essere eseguiti autorizzando addebiti diretti da parte dell’utilizzatore finale.
Informazioni necessarie
Gli enti creditori mettono a disposizione dell’utilizzatore finale (pagatore o soggetto versante) sui propri siti web e sugli avvisi di pagamento le seguenti informazioni minime:
- a) Denominazione dell’ente creditore;
- b) Identificativo dell’obbligato (il pagatore);
- c) Importo del pagamento dovuto;
- d) Identificativo univoco di versamento e causale del versamento;
- e) Identificativo del conto di pagamento sul quale versare le somme dovute (IBAN o conto corrente postale);
- f) Scadenza (se prevista).
Effettuazione del pagamento
Le Linee guida non dettano specifici workflow procedurali che gli enti creditori possono definire in relazione ai procedimenti amministrativi correlati e che possono essere attivati sia dai siti web degli stessi enti creditori ovvero attraverso i servizi e le apparecchiature messe a disposizione dei prestatori di servizi di pagamento, fermo restando l’obbligo, fissato dal quadro normativo, di mettere a disposizione sul proprio sito web il codice IBAN o il codice di conto corrente postale e la causale di versamento contenente il codice “Identificativo Univoco di Versamento” (IUV).
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