Abbiamo detto più volte che l’agenda digitale non è digitalizzazione dell’esistente (quindi non è dematerializzazione o carta d’identità elettronica) quanto digitalizzazione della cultura generale del cittadino. Ora che ci avviciniamo alle Elezioni Europee di domenica 25 maggio e che, per qualcuno, il voto avrà un valore politico con possibili risvolti anche sul futuro dell’Italia, vediamo cosa propongono i nostri partiti a livello di digitale.
Ci accorgeremo che, purtroppo, nessuno da molto peso all’agenda digitale e anche negli accenni a chi lo fa, non c’è mai una governance precisa e soprattutto le priorità sono altre.
Il programma del Partito Democratico
Partiamo dal Partito Democratico di Matteo Renzi, che si è occupato in prima persona di webtax e poi ha affidato la delega per l’Agenda Digitale a Marianna Madia, non designando quindi nessun sottosegretario al Digitale perché, secondo il premier, è più che sufficiente la strada tracciata da Francesco Caio all’epoca del Governo Letta (e quindi i tre must anagrafe unica, identità digitale e fatturazione elettronica PA).
L’Agenda Digitale è trattata nel punto 8 del programma PD. Gli obiettivi dichiarati sono:
- revisione del copyright in Europa;
- neutralità della rete;
- sostegno alle startup
- completamento del mercato unico digitale;
- accelerazione sulla banda larga;
- promozione di strumenti europei che favoriscano lo sviluppo del commercio online e di una forte tutela dei consumatori grazie a informazioni più facilmente comparabili e maggiori diritti al momento di cambiare fornitore o contratto.
Nel programma inoltre si sostiene che la creazione di un mercato unico digitale potrebbe generare 260 miliardi di euro supplementari, ovvero più del PIL della Danimarca stimato nel 2014 e che anche per questo la rete deve continuare ad essere uno spazio di libertà e creatività, pur non dimenticando che c’è bisogno anche di una normativa comunitaria efficace in materia di protezione dei dati personali dei cittadini e di accesso all’informazione.
Il programma di Forza Italia
Al centro del programma di Forza Italia troviamo il welfare, soprattutto per le classi deboli, e una posizione critica e in sottile equilibrio tra il PPE e i movimenti anti-euro. L’Agenda Digitale è completamente assente.
Il programma del Movimento 5 Stelle
Tra i sette punti del programma del M5S non si parla specificatamente di innovazione e digitale. Si punta forte su referendum per la permanenza nella moneta unica e abolizione del fiscal compact, mentre sugli sgravi fiscali e gli investimenti oltre il 3% del rapporto debito-PIL le proposte sono identiche a quelle del PSE.
L’Agenda Digitale è dunque più che altro tra le righe dei principi da sempre espressi dal Movimento: la scelta dell’innovazione invece dello scambio merci su strada, la circolazione delle informazioni invece che dei prodotti, l’investimento su nuove risorse rinnovabili invece che su carburanti fossili e produzioni di vecchio stampo.
Il resto dell’Agenda Digitale
Merita un accenno la L’Altra Europa con Tsipras che tratta l’argomento diritti digitali. Addirittura 11, i punti specificamente dedicati ai temi dei diritti nell’epoca di Internet: dalla partecipazione alla trasparenza, per finire alla privacy, al diritto d’autore e anche al problema della sorveglianza di massa, sul quale la lista che appoggia il leader greco assume la posizione prevedibilmente più dura rifiutando l’accordo safe-harbour con gli Stati Uniti.
Come si vota per le europee
La scheda per le elezioni europee avrà colori differenti a seconda della circoscrizione nella quale si vota: grigio per l’Italia nord-occidentale, marrone per quella nord-orientale, rosso per l’Italia centrale, arancione in quella meridionale e rosa nelle isole.
L’elettore (tutti dai 18 anni in su) esprime il voto tracciando un segno sul simbolo della lista prescelta e può manifestare, in ogni circoscrizione, fino a un massimo di tre preferenze, ma nel caso in cui vengano espresse tre preferenze per candidati dello stesso genere sessuale, la terza sarà annullata.
I voti di preferenza si esprimono scrivendo nelle apposite righe tracciate nel rettangolo a fianco del simbolo il nome e cognome o solo il cognome dei candidati preferiti, compresi nella lista medesima. Gli scrutini inizieranno subito dopo le 23 e termineranno soltanto quando saranno conclusi.