Il Governo ha assunto ulteriori esperti a proposito dell’agenda digitale. Non è mia volontà deridere gli sforzi che si fanno (purché si facciano). Né discutere delle qualità di quanti sono coinvolti in prima linea in questo compito. Mi permetto però di consigliare un investimento di 12 (dodici) euro. Quindi alla portata di chiunque.
La casa editrice Bollati Boringhieri ha pubblicato per la prima volta in italiano il programma di Vannevar Bush. Quindici punti redatti nel 1945. Perché il signor Bush fu consigliere del presidente Franklin Delano Roosevelt. In quegli anni, mentre il mondo si stava lasciando alle spalle il mattatoio della Seconda Guerra Mondiale, Roosevelt si chiedeva come permettere agli Stati Uniti di essere protagonisti nel futuro. La risposta di Bush, ingegnere e informatico, è racchiusa in una quindicina di punti.
Qualche assaggio:
“Un Paese padrone del proprio destino non può dipendere dall’estero per la produzione di nuova conoscenza di base”
“Solo il merito”
“Rimuovere le barriere”
“Aumentare il capitale scientifico del Paese aumentando il capitale umano”
Concetti che ci paiono familiari; ne parliamo da anni. Siccome siamo in Italia, qualcuno obietterà che Bush era uno scienziato, e che desiderasse “solo” aumentare il capitale scientifico, sacrificando quello umanistico. Ma non mi pare che quest’ultimo scoppi di salute; Pompei cade a pezzi. Le biblioteche pubbliche soffrono (usando un eufemismo). Gli italiani hanno difficoltà a comprendere un testo in italiano.
Investire nella scienza non significa sacrificare una parte della nostra conoscenza, ma permettere al Paese di tornare a contare sulla scena mondiale. Scienza infatti, significa “sapere”, e non ama le discriminazioni. L’ignoranza al contrario, le alimenta: per distinguere al volo tra chi appartiene al clan che domina, e chi non ne fa parte.