Da qualche mese sto seguendo con molta più attenzione cosa ci accade attorno sul tema PSI, ovvero sul riuso del patrimonio informativo pubblico, grazie anche al fatto di essere il corrispondente italiano della piattaforma europea epsiplatform.eu.
Nuova versione del sito epsiplatform.eu
Per chi avesse già visto il sito epsiplatform.eu, ha appena avuto un primo restyling funzionale: ne seguirà almeno un altro nei prossimi mesi, verso fine settembre. Lo scopo è quello di semplificarne la fruizione e migliorarne l’esperienza utente, oltre che renderlo molto più focalizzato sul tema patrimonio informativo pubblico. E permettere una maggior integrazione tra la comunità europea attorno al tema PSI.
Serve infatti una maggior coesione di insieme, ed un maggior racconto di quello che accade. Così si permette il riuso di pratiche, di conoscenze e di esperienze. Sono state aggiornate le sezioni dedicate alle news, quella dedicata agli eventi e quella relativa ai blog post degli utenti.
Dopo aver razionalizzato l’architettura informativa ed aggiornato il portale a Drupal 7, il prossimo aggiornamento vedrà la creazione di gruppi tematici per favorire pratiche e discussioni sul tema del riuso del patrimonio informativo pubblico.
Alcuni veloci spunti di riflessione
E’ utile segnalare alcuni dei fatti emersi negli ultimi mesi, che aiutano a dare un quadro più realistico di quello che il movimento Open Data europeo e le istituzioni stanno facendo:
- da tenere d’occhio la nuova direttiva europea sulla PSI, ne ha discusso anche OKFN Italy, citando un’ottima sintesi
- gli Stati Uniti hanno lanciato l’Open By Default ed una nuovo data.gov basato su CKAN, ma soprattutto una nuova Open Data Policy, densa di contenuti e di conseguenze. Tra gli altri, ne ha scritto una sintesi Giovanni Bruno, di Regesta.
- è stato pubblicato uno studio indipendente sul valore della PSI in Inghilterra, a cui dovrà rispondere ufficialmente il governo inglese. Si cita anche uno studio della Deloitte sul valore di mercato attorno alla PSI, un tema caldissimo e che meriterebbe un’ampia discussione, anche in Italia.
- il valore della data economy si incontra anche con il tema dell’innovazione sociale: parrebbe che finalmente mondi che si dovrebbero già parlare si siano visti. Personalmente è una sinergia che ritengo fondamentale, infatti l‘avevo già segnalata anche in lista Spaghetti Open Data.
- Open Government Partnership: molta incoerenza in giro per l’Europa su questa partnership complessa da gestire di questi tempi: infatti per l’entrata di due nuovi Paesi nella Partnership ( Irlanda ed Australia ), c’è un Paese ( la Russia ) che ha ritirato la sua adesione, senza realizzare nemmeno il piano operativo. Anche l’Ungheria con alcune incoerenze interne non ha una vita facile: infatti ci sono stati molti malumori con la sua entrata nella OGP.
- è stato pubblicato il profilo DCAT per i portali dei dati europei, che permette il supporto all’interoperabilità semantica e all’integrazione nativa dei metacataloghi in tutti i Paesi europei. E’ il frutto di collaborazioni tra la Commissione Europea ( con il programma ISA ) ed il lavoro preliminare del gruppo di lavoro del W3C “Government Linked Data“. Ne avevo parlato anche nel blog di IWA Italy diverso tempo fa.
Per rimanere sempre aggiornati sul tema PSI, vi consiglio di seguire l’hashtag #ePSI su Twitter, che è il catalizzatore ufficiale sul tema a livello europeo, e la newsletter ufficiale della piattaforma, accessibile dietro l’iscrizione alla comunità.
Consiglio poi la lettura dei report tematici che approfondiscono molti temi chiave: è prevista l’uscita di un report al mese almeno fino a tutto il 2014.